RICOSTRUIRE DALLE BASI (Tramite l’Information Technology)

Una crisi (dal greco κρίσις, scelta) è un cambiamento traumatico o stressante per un individuo, oppure una situazione sociale instabile e pericolosa. Soffermandosi in particolare sulla definizione di “situazione sociale instabile”,un concetto di crisi che mi è subito affiorato in mente è legato al sistema educativo. L’argomento è indubbiamente di grande importanza,in quanto riguarda molto da vicino l’attuale declino che sta subendo il nostro paese,ma soprattutto potrebbe essere una delle armi più potenti per cambiarne le sorti. Anno dopo anno tra i banchi di scuola sembra andar scarseggiando sempre più la naturale curiosità che da sempre ha portato l’uomo alla ricerca,alla scoperta e alla voglia di imparare.Quali sono le cause?certamente sono diverse,ma non si può negare che lo sviluppo della tecnologia non sia una di queste: fin dalla prima infanzia l’uso di dispositivi elettronici ,dai cellulari ai pc,ci permette di accedere ad una quantità pressochè illimitata di informazioni di vario genere,di giocare,di comunicare con altre perone,insomma di vivere una vera e propria vita virtuale.Si può affermare in generale che l’approccio degli individui alle varie cose della vita,sia del tutto cambiato.Non sarà allora arrivato il momento di modificare anche l’approccio del sistema educativo per gli studenti di nuova generazione? Se la tecnologia può essere considerata una delle cause di questi cambiamenti “in negativo” è facilmente intuibile quanto possa apportare allo stesso tempo grandi benefici,grazie alla ormai assodata capacità che questo strumento ha,di coinvolgere i giovani :esistono già,ad esempio,molte applicazioni che incentivano lo studio di lingue straniere,tramite esercizi all’apparenza semplici o poco impegnativi. Questo è solo un esempio di come si potrebbe sviluppare un vero e proprio sistema di insegnamento virtuale,parallelo al sistema scolastico “vecchio stampo” ,che potrebbe portare enormi benefici nel sistema educativo.

Image

“Marco Polo descrive un ponte,pietra per pietra -Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?- chiede Kublai Kan
-Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra- risponde Marco – ma dalla linea dell’arco che esse formano-
Kublai Kan rimane silenzioso,riflettendo.Poi soggiunge -Perchè mi parli delle pietre?è solo l’arco che m’importa-
Polo risponde – Senza pietre non c’è arco”

“LA VIA DEI SIMBOLI”_commento

“..L’epoca informatica funziona non più per messaggi assertivi, causa effetto, ma per messaggi metaforici, traslati. Un edifico non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più. ” Ponendo l’attenzione sul legame che intercorre tra architettura e metafora,citando Purini ne “L’architettura didattica”,si posso individuare 3 tipi di metafora  : la prima “verbale diretta” che consiste “nell’inserire come elementi architettonici degli oggetti riconoscibili e portatori di informazioni verbalizzabili”  ; la seconda “verbale indiretta” che richiama gli esempi architettonici più antichi (come la colonna che è simbolo del sostenere) ;infine la terza “non verbale o autonoma”,in cui “l’architettura sembra scambiare significati esclusivamente col supporto che la sostiene, la terra, con l’atmosfera che la circonda, con il cielo che la corona, con la luce che la illumina, con i materiali costruttivi che la tengono in piedi mentre la caricano con il proprio peso“.  E conclude “questo discorso sulla metafora non è altro che la traduzione in pietra che l’architettura fa della nostra vita quotidiana la quale, svolgendosi non solo in un universo pratico ma anche in uno simbolico e fantastico (…) trova nella società delle pietre anche la rappresentazione di questo più inafferrabile versante dell’esistenza“.Attraverso l’architettura possiamo ripercorrere la nostra storia,e così come,in un’epoca ormai passata,i principi della prospettiva erano la manifestazione concreta dei concetti dell’umanesimo,o ancora l’architettura gotica era manifestazione terrena di ascensione verso il divino,oggi possiamo vedere tradotto fisicamente il mutamento del mondo che ci circonda,strettamente legato alla rivoluzione informatica attualmente in atto,attraverso edifici in cui la metafora diviene centrale: la metafora come immagine,il cui nucleo è in parte logico e in parte psicologico,ed è una metafora che ha un ruolo polivalente:  rappresentare,simboleggiare,ricordare,comunicare/informare.

MULTIPLE CHOICE TEST 

1)  Il simbolo ” O ” rappresenta :

a- la tredicesima lettera dell’alfabeto

b- il numero zero

c-la figura geometrica del cerchio

d-uno degli attrezzi utilizzati nella ginnastica ritmica

e-tutte o nessuna delle risposte precedenti

2)L’arte di Caravaggio è caratterizzata da:

a-l’adesione alle regole canoniche del manierismo

b-una luce violenta paragonabile a quella di un flash

c-un forte ricorso alla prospettiva

d-un processo stilistico non analitico

e-tutte le risposte sono corrette

3) Il concetto di entropia è legato a:

a-l’ordine

b-il caos

c-l’immobilità

d-povertà d’informazione

e-nessuna delle precedenti

4)Il concetto d’arte che sviluppa Cezanne e che porterà alla nascita del Cubismo è :

a-L’arte è armonia serena e si esprime attraverso la bellezza,intesa come ordine e misura

b- Seppure esistono esseri e cose brutte, l’arte ha il potere di rappresentarle in modo bello, e la Bellezza di questa imitazione rende il Brutto accettabile

c-L’arte è contemplazione di un grado di perfezione sovrannaturale, non percepibile con la vista perché non compiutamente realizzato nel mondo sublunare.

d-L’arte è uno strumento di comprensione del mondo e non è assolutamente un tutt’uno con il concetto di bellezza

e-L’arte è strettamente legata al concetto di funzionalismo

5)”They can have a car any color they like,so long as it’s black”,lo ha detto:

a-Antonino Saggio

b-Henry Ford

c-Alvin Toffler

d-Peter Eisenman

e-Le Corbusier

 

CRISI,MODERNITA’ E INFORMATION TECHNOLOGY

Per comprendere il rapporto tra i tre protagonisti di questo post-citati nel titolo-bisogna primariamente analizzarne il  significato. Se il concetto di crisi è ben noto a tutti noi,abbiamo invece notato che la comprensione del secondo punto ci crea,a primo impatto, qualche difficoltà;le parole di Bruno Zevi ce ne danno una chiara definizione:egli afferma cioè che la modernità <non è un qualcosa di cronologicamente definito, bensì è un atteggiamento che è in relazione al momento, al quale si contrappone un processo propulsivo di cambiamento ed innovazione>. Un cambiamento diventa quindi un sinonimo di crisi se affrontato in maniera passiva,mentre nel caso contrario diviene  un sinonimo di moderno.Infine,l’ultima grande protagonista è la information technology,il concetto che sta alla base della rivoluzione informatica,e che in questo quadro assume un duplice ruolo,è allo stesso tempo creatrice e distruttrice.Abbiamo visto che in informatica non esistono dati,ma solo informazioni (in quanto i dati sono oggetti a molteplici convenzioni,mentre il mondo informatico è già formalizzato in partenza),e che l’informazione è per definizione una massa fluida che deve ancora prendere forma : allora “in informatica è tutto in formazione”. Bisogna cogliere quindi la crisi come una opportunità per affrontare positivamente questo momento.E’ vero,come ogni grande rivoluzione la nascita della information technology ha i suoi pro e i suoi contro,ma se riusciremo a diventare padroni di questi nuovi strumenti sono fortemente convinta che potremo ottenere risultati eccezionali.E di risultati eccezionali ne abbiamo già ottenuti,basta pensare alla velocità di propagazione delle informazioni da un capo all’altro del mondo,ed alla libertà di informarsi/pensare/comunicare che abbiamo al giorno d’oggi. Prendendo spunto dalle riflessioni di Alvin Toffler, nell’epoca in cui viviamo, ciò che più conta è la conoscenza:”  il potere è nelle mani di chi ha maggiori conoscenze o può controllare il flusso delle informazioni.”  

alvin-toffler-future-shock-learn-unlearn-relearn1